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Castello Sforzini di Castellar Ponzano – Nel giorno di San Giovanni d’Estate 2022 viene rinvenuto un antico mazzo di Tarocchi, nascosto dietro un mattone smosso nella torre dell’ala Ovest. Gli Arcani Maggiori non sono ancora stati datati, ma certo questa è testimonianza della presenza di esoteristi al Castello nei secoli passati. Già la simbologia alchemica presente al Castello ne era indizio, e quest’ulteriore prova rinvigorisce il filone di ricerca iniziatica su cui alcuni storici stanno lavorando.
Il “Gioco dei Trionfi” (questo il nome originario), alta espressione dell’arte cristiana tardo-medievale e rinascimentale, nacque proprio nei Castelli in Italia a fine ‘400, alle corti milanesi o ferraresi dei Visconti o degli Estensi. Nel ‘700 l’esoterista francese Court de Gébelin li interpretò come libro iniziatico – attribuito ora agli egizi, ora ai magi, ora ai cabalisti e agli ebrei, affascinando le logge massoniche ed interessando Papus, Eliphas Levi, e gli iniziati della Golden Dawn.
Nel microcosmo degli Arcani Maggiori si riflette l’intero macrocosmo umano e divino, unendo religione, magia, ermetismo, alchimia, cabala e astrologia, teologia e filosofia. Ben lo compresero Pietro Aretino, Matteo Maria Boiardo e Teofilo Folengo, che scrissero del simbolismo dei “Trionfi”, e in tempi recenti Italo Calvino ne “Il castello dei destini incrociati” e Alejandro Jodorowsky.
L’inatteso ritrovamento di San Giovanni d’Estate conferma la vocazione esoterica del Castello Sforzini di Castellar Ponzano.
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Rami del Mirabolano che cresce al Castello Sforzini di Castellar Ponzano.
Il Mirabolano prende il nome dal greco “μυροβάλανος”, letteralmente “ghianda profumata” (μυρον è “profumo” βάλανος è “ghianda”). Evoca per assonanza il “mirabilis” latino: meraviglioso, straordinario, stupendo, sorprendente. Mirabolante.
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Un’eccezionale rappresentazione iconografica del Castello Sforzini di Castellar Ponzano: nella carta prodotta dal matematico Silvio Bonemano, del 1594, era raffigurato il CASTELLO visto dal lato ovest (La carta si trovava nell’Archivio di Stato di Genova)
“Nel corso del ‘500 il CASTELLO vide un sostanziale rinnovamento, con ristrutturazioni ed ingrandimenti, ad opera del nuovo proprietario Galeazzo Balbi: sul lato nord venne costruito un nuovo corpo di fabbrica sfruttando il muro perimetrale, che ai piani terra e prima venne adibita a residenza nobile (al piano terra sono ancora visibili gli affreschi con lo stemma dei signori Balbi), mentre al piano seminterrato una struttura precedente, probabilmente un portico con tetto in legno adibito a riparo per i pellegrini ad opera dei cavalieri TEMPLARI o di San Giovanni, venne trasformata in grande cantina voltata. Infine, sul lato sud fu costruito un loggiato con archi a tutto sesto e copertura a volte a crociera, di cui restano evidenti tracce sul muro rimasto. All’esterno, sul lato est al di sopra dell’antico ingresso, un’epigrafe con lo stemma di Galeazzo Balbi venne inserito per marcare il nuovo possesso del CASTELLO.
Di quest’epoca era possibile vedere anche un’eccezionale rappresentazione iconografica: nella carta prodotta dal matematico Silvio Bonemano, del 1594, era raffigurato il CASTELLO visto dal lato ovest (La carta si trovava nell’Archivio di Stato di Genova)”
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CASTELLAR PONZANO, maggio 2022 –
Studiolo di Galeazzo Balbi, angolo Nord-Est: affreschi cinquecenteschi con Stemmi della famiglia Balbi
“La prima presenza patrimoniale di un Balbi nella zona a sud di Tortona è attestata dalle fonti nel 1496: in quell’anno Giovanni Giacomo Balbi, condottiero fedele agli Sforza, ottiene i terreni dell’abbazia di Rivalta Scrivia in locazione per nove anni “con l’obbligo di provvedere al restauro del monastero (chiostro e dormitorio)”
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